lunedì 23 maggio 2011

NIENTE SCUSE, ANDIAMO A VOTARE!

Perché andare a votare il 12  e 13 giugno prossimi? A costo di sembrare retorici, la prima risposta è per esercitare un diritto inalienabile sancito dalla nostra Costituzione. Il diritto ad esprimere la nostra opinione, il diritto di scegliere la vita che vogliamo. Il Referendum ci pone proprio davanti a questo tipo di scelta, spesso scelte difficili e impegnative. Come stavolta. 4 SI per dire NO!


Acqua pubblica, stop al nucleare, legittimo impedimento… Direi che ce n’è abbastanza per scuotere le coscienze e mobilitarsi per raggiungere il quorum!
Pur ritenendo di grande rilevanza la questione del legittimo impedimento, vorrei concentrarmi sugli altri 2 quesiti referendari che ritengo siano davvero fondamentali per una sopravvivenza dignitosa e per garantire un futuro alle prossime generazioni. Riguardano i temi dell’ambiente, il business di questo secolo. Da una parte l’acqua pubblica: bene comune e diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti e di cui nessuno può appropriarsi, né tanto meno trasformarlo in fonte di profitto come invece intende fare l’attuale governo. E’ una battaglia di civiltà da cui nessuno può sentirsi escluso e deresponsabilizzato. Questo bene essenziale va restituito necessariamente alla gestione collettiva e in tal senso possono essere ipotizzati degli affidamenti del servizio idrico integrato ad enti pubblici (aziende speciali, aziende speciali consortili, consorzi fra Comuni), ovvero forme societarie che qualificherebbero il servizio idrico come “privo di rilevanza economica” e al tempo stesso servizio di interesse generale. Dall’altro la scelta di investire sulle energie rinnovabili, l’unica vera alternativa di salvaguardia ambientale e, tra l’altro, uno dei pochi settori economici in crescita, a fronte del nucleare i cui rischi sono assolutamente fuori controllo – cos’altro deve ancora accadere dopo la tragedia del Giappone? – e che però vengono regolarmente minimizzati fingendo che sia tutto sotto controllo.
Questi temi non sono lontani da noi, basta guardare anche alla situazione del nostro territorio, ai Castelli Romani, per vedere come, con tutta evidenza, stiamo ragionando della qualità della nostra vita quotidiana: la qualità dell’acqua potabile e i problemi connessi ai metalli pesanti presenti in essa; la gestione dei rifiuti e i ben noti problemi igienico-sanitari legati alla vicenda della discarica di Roncigliano… I quesiti referendari ci parlano di noi, dei nostri problemi. Per questo bisogna scegliere e partecipare. L’alternativa è delegare con il rischio che altri facciano scelte sconsiderate e con la possibilità che la malavita, che da tempo ha compreso il grande business dei sevizi pubblici locali, si pensi alla gestione dei rifiuti, colga la grande possibilità di gestirli in regime di monopolio.

di Federica Nobilio

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