mercoledì 27 febbraio 2019

Opportunità o minaccia per l’ex perla dei Castelli

Ai Castelli hanno chiuso tre ospedali nella speranza di avere un DEA di II livello, cioè una struttura sanitaria operativa 24 ore su 24 in grado di garantire interventi diagnostico terapeutici di emergenza in varie specialità, tra cui cardiochirurgia, neurochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia vascolare, ecc... Nell’attesa del DEA ci ritroviamo due ospedali in meno e un “ospedalone” al di sotto delle aspettative.
Il San Giuseppe di Albano è stato chiuso a dicembre 2018, e secondo l’accordo del 2006 l’indomani sarebbe dovuto diventare un presidio sanitario al servizio dei cittadini, nel quale trasferire non solo gli uffici della ASL (ospitati oggi a Villa Corsini a Borgo Garibaldi), ma anche gli ambulatori di via Gallerie di Sotto, gli studi dei medici di base, oltre a nuovi servizi di diagnostica utili a ridurre le lunghissime liste d’attesa, che nel 2019 precludono ancora un’assistenza sanitaria dignitosa a chi non può pagare per fare un esame.

ex ospedale S. Giuseppe

L’amministrazione comunale, come al solito, ha poche idee e confuse e invece di rivendicare l’immediata attuazione dell’accordo si inventa improbabili tavoli con i cittadini per trovare nuove destinazioni per l’ex ospedale, che in realtà ce l’avrebbe già, in continuità con la precedente.
Attuare questa soluzione in fretta, non solo colmerebbe un vuoto prima che il complesso immobiliare diventi preda del degrado come l’ex sede ISFOL, ma libererebbe spazi pubblici prestigiosi come Villa Corsini e centrali come gli ambulatori di via Gallerie di Sotto, nei quali si possono immaginare veramente nuovi servizi e opportunità di rilancio per la città.

Villa Corsini - Borgo Garibaldi

Albano ha collezionato negli anni un ex mattatoio, un ex tribunale e addirittura un’ex circoscrizione a Pavona, senza che fosse stata mai aperta. Infatti il casale di Villa Contarini fu acquistato con tale finalità, ma è rimasto completamente chiuso fino al 2010, quando è stato parzialmente adibito a ludoteca, poco frequentata.
Nonostante questa sovrabbondanza di immobili di proprietà non utilizzati, il Comune spende 421.000 euro di affitti passivi all'anno (centro per l’impiego senza parcheggio in via San Francesco, servizio 118 dentro Villa Altieri, circoscrizione di Pavona su via del Mare, museo della Legione Partica a Cellomaio, ecc…).
L’attuale amministrazione in 9 anni non si è mai posta il problema di come utilizzare il patrimonio immobiliare comunale, mentre ha speso quasi 3.800.000 euro di affitti improduttivi, addirittura la circoscrizione di Pavona costa 33.450 euro all’anno per essere aperta al pubblico solo 2 ore a settimana.
Anche la digitalizzazione offrirebbe occasioni per ottimizzare spazi e personale, erogando servizi e certificati on line, oppure predisponendo sportelli polifunzionali in cui il cittadino possa trovare tutte le risposte di cui ha bisogno.
Non è fantascienza, ma una realtà consolidata in molti Comuni italiani, la differenza la fanno gli amministratori e i cittadini. Per quanto riguarda i primi, ci sono quelli che lavorano per il bene comune dal giorno successivo le elezioni, oppure quelli che pensano agli affari propri, salvo ricordarsi di cercare il consenso a ridosso delle elezioni. A quel punto ci sono i cittadini che abboccano, diventando complici, oppure quelli che lottano per cambiare una realtà inaccettabile.

ex sede ISFOL - Villa Doria