Ai Castelli hanno chiuso tre
ospedali nella speranza di avere un DEA di II livello, cioè una struttura
sanitaria operativa 24 ore su 24 in grado di garantire interventi diagnostico
terapeutici di emergenza in varie specialità, tra cui cardiochirurgia,
neurochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia vascolare, ecc... Nell’attesa del DEA ci ritroviamo due ospedali in meno e un “ospedalone” al
di sotto delle aspettative.
Il San Giuseppe di Albano è stato chiuso a dicembre 2018, e secondo l’accordo del 2006 l’indomani sarebbe dovuto diventare un
presidio sanitario al servizio dei cittadini, nel quale trasferire non solo gli
uffici della ASL (ospitati oggi a Villa Corsini a Borgo Garibaldi), ma anche
gli ambulatori di via Gallerie di Sotto, gli studi dei medici di base, oltre a nuovi
servizi di diagnostica utili a ridurre le lunghissime liste d’attesa, che nel
2019 precludono ancora un’assistenza sanitaria dignitosa a chi non può pagare per fare un esame.
ex ospedale S. Giuseppe
L’amministrazione comunale, come
al solito, ha poche idee e confuse e invece di rivendicare l’immediata
attuazione dell’accordo si inventa improbabili tavoli con i cittadini per
trovare nuove destinazioni per l’ex ospedale, che in realtà ce l’avrebbe già, in
continuità con la precedente.
Attuare questa soluzione in
fretta, non solo colmerebbe un vuoto prima che il complesso immobiliare diventi
preda del degrado come l’ex sede ISFOL, ma libererebbe spazi pubblici prestigiosi
come Villa Corsini e centrali come gli ambulatori di via Gallerie di Sotto, nei
quali si possono immaginare veramente nuovi servizi e opportunità di rilancio
per la città.
Villa Corsini - Borgo Garibaldi
Albano ha collezionato negli anni
un ex mattatoio, un ex tribunale e addirittura un’ex circoscrizione a Pavona,
senza che fosse stata mai aperta. Infatti il casale di Villa Contarini fu
acquistato con tale finalità, ma è rimasto completamente chiuso fino al 2010,
quando è stato parzialmente adibito a ludoteca, poco frequentata.
Nonostante questa sovrabbondanza
di immobili di proprietà non utilizzati, il Comune spende 421.000 euro di
affitti passivi all'anno (centro per l’impiego senza parcheggio in via San
Francesco, servizio 118 dentro Villa Altieri, circoscrizione di
Pavona su via del Mare, museo della Legione Partica a Cellomaio, ecc…).
L’attuale amministrazione in 9
anni non si è mai posta il problema di come utilizzare il patrimonio
immobiliare comunale, mentre ha speso quasi 3.800.000 euro di affitti
improduttivi, addirittura la circoscrizione di Pavona costa 33.450 euro
all’anno per essere aperta al pubblico solo 2 ore a settimana.
Anche la digitalizzazione offrirebbe
occasioni per ottimizzare spazi e personale, erogando servizi e certificati on
line, oppure predisponendo sportelli polifunzionali in cui il cittadino possa
trovare tutte le risposte di cui ha bisogno.
Non è fantascienza, ma una realtà
consolidata in molti Comuni italiani, la differenza la fanno gli amministratori
e i cittadini. Per quanto riguarda i primi, ci sono quelli che lavorano per il
bene comune dal giorno successivo le elezioni, oppure quelli che pensano agli
affari propri, salvo ricordarsi di cercare il consenso a ridosso delle
elezioni. A quel punto ci sono i cittadini che abboccano, diventando complici,
oppure quelli che lottano per cambiare una realtà inaccettabile.
ex sede ISFOL - Villa Doria